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Riccardo Agugiaro è entrato dal 2002 nell’azienda di famiglia, il Molino Agugiaro, oggi gruppo Agugiaro&Figna SpA, azienda di punta nel mondo delle farine e specializzato nelle farine per pizza con il brand Le 5 Stagioni. Riccardo Agugiaro è amministratore delegato di Compagnia Generale Molini, holding del Gruppo Agugiaro & Figna Molini SpA e ricopre il ruolo di export manager dell’azienda e da un anno anche quello di Presidente gruppo giovani mugnai Italiani. Parliamo con lui di farine per pizza e tutto ciò che ruota intorno al mondo pizza.
Iniziamo quest’intervista parlando della azienda di cui lei è export manager. Agugiaro&Figna è da trent’anni che si occupa di linee dedicate alla pizzeria. Siete stati dei pionieri: da dov’è nata questa intuizione?
«All’epoca il Dottor Agugiaro ha presagito che le pizzerie rappresentavano un business in crescita.
Trent’anni fa le pizzerie compravano le farine dai panifici, con le annesse difficoltà di recapitarle. Il Dottor Agugiaro ha così avuto la giusta intuizione di convincere i distributori a servire le pizzerie. Da quel momento abbiamo ovviamente investito in ricerca e sviluppo per produrre delle farine appositamente pensate per il mondo della pizza. Il Molino Agugiaro è stato quindi il primo molino a fare farine per pizza e a venderle tramite distributore».
Come descriverebbe il rapporto dell’azienda con i pizzaioli italiani?
«I pizzaioli sono fondamentali per lo sviluppo dell’azienda. Grazie all’apertura di scuole di formazione i pizzaioli sono stati nel tempo e lo sono tutt’ora una fonte inesauribile di feedback per moltiplicare nuove idee e nuovi prodotti, producendo farine appositamente pensate per le loro necessità».
Dovendo valutare il livello medio della qualità della pizza oggi in Italia, che giudizio darebbe?
«In questo momento i pizzaioli stanno ricevendo la giusta attenzione che da tempo meritavano. Adesso, finalmente, gli viene riconosciuto il giusto merito di portare avanti un lavoro di tradizione millenaria che ha reso il nostro paese famoso in tutto il mondo. Ovviamente essere sotto la luce dei riflettori ha contribuito ad un’attenzione maggiore su tutto quello che si traduce in qualità, in primis le materie prime utilizzate».
Veniamo all’estero: da quanto tempo esportate e in che Paesi?
«Dalla fine degli anni novanta esportiamo in quasi tutto il mondo. I volumi sono molto contenuti perché esportare una commodity come la farina è ancora difficile, i nostri clienti all’estero sono ancora principalmente gli espatriati italiani».
Quali Paesi secondo lei sono più vicini e sensibili alla cultura della pizza italiana?
«In assoluto il Giappone, per la ricerca puntigliosa che chef e pizzaioli riserbano alla qualità italiana».
Cosa significa per Riccardo Agugiaro essere parte di questa grande azienda?
«Rappresenta senza dubbio una grossa responsabilità, ma come tale si traduce inevitabilmente in stimolo e voglia di crescere».
06/03/2015
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